Francesco Siciliano

Logiche emersive

Emersione dal background della tela; spazio esistentivo destinato all’accoglimento di corpi in colore pervenuti dal fondo: la depressione spinge e affiora in una dimensione chimicosolida di feroce dolcezza. Sintetismo di enti pluristratici a controllata esposizione muscolare; tendini freddi, carne storica d’una giovinezza proiettata nel passato. Valori cromatici emersivi, piombanti sulla tela a partire da tergo; formativi nel prendere corpo sulle increspature del segno, costituendo rughe temporali, tempie solcate da un’aspettazione antica. Rilievo e piano, strato e figura, colore e materia: croste laccate di collanti, pannellate e imbellettate per celare appena ciò a cui vanno rinviando. Sorrentino, o del sintetismo dimensionale : d’un dimensionismo sintetista. Attore d’un pushing posteriore, d’una lobbing al passe par tout o animatore d’interventi applicativi, entro il cui intervallo la tela insorge e chiarisce quanto trasferitole dal gesto esecutivo, dal linimento estetico. La tela filtra, interpreta e rilancia; come un hard disk cromatico si lascia interrogare; come un pannello etico che aspira al mondo, essa conforma la sua matrice attiva all’ambizione del proprio scultore di superfici. Sgraziature vegetali come allucinazioni in rilievo di verzura, totemica ieratica, riflessioni tabulari panneggiate, microstages dalla tridimensione recitante l’assurdo silenzio delle cose : sporgenze e colori, pieni e vuoti, psiche e forma.Potenza materica dei Continenti: masse forti ed erose, con tutto il peso d’un collasso in atto; leggere come piombo, spesse come il sogno, aeree e gravi come l’immaginario dei defunti. La donna che emerge è forse moglie del Cardo che viaggia verso il Continente che muore dove crescono i Fiori che ridono? Lo sa il Totem che è fermo, nella sua ombra lignea di macchia fisica la cui lunga traccia è inerte come l’avvoltoio distratto, sazio d’una carogna mai intravista.