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Testo di Emiliano D’Angelo.
[…] Di forte impatto evocativo sono anche gli impianti “cromoplastici” del monumentale ciclo dei Continenti, dove le forme (i rilievi geografici) sono addensamenti compatti di colore e materia che erompono dalla tela a suggerire figure umane gigantesche e profili teriomorfi, e dove ogni tentazione di ripiego in una visione olistica e consolatoria della Natura sembra essere frustrata dall’impiego di tonalità livide e stridenti, che denunciano la corruzione inesorabile del Sistema-Mondo. Volume, pigmento e materia sono le componenti basilari del discorso cromoplastico: tre fattori ostici che solo una mano tre volte sapiente poteva giungere a plasmare in unità inscindibile […].